mercoledì 2 febbraio 2011

La depressione è donna: stress e ormoni favoriscono la malattia

ROMA - Il mal di vivere è soprattutto femminile. In Italia soffrono di depressione 8 milioni di persone, di cui 5 milioni e mezzo sono donne. Il dato emerge da un convegno che ha riunito nella capitale medici e specialisti della patologia.

La maggiore tendenza della donna ad ammalarsi di depressione è attribuita a un insieme di fattori ormonali, biologici, psicologici e sociali. Tra questi ultimi due, particolare importanza hanno la maggiore attenzione che le donne dedicano alle relazioni e l'attuale stile di vita che le porta a sommare lavoro, impegno domestico e cura dei familiari a discapito del riposo e del tempo libero. Risultato: la depressione colpisce più spesso le donne sposate (contrariamente agli uomini, riguardo ai quali i sintomi depressivi sono più diffusi tra i single).

È stato inoltre evidenziato che i sintomi possono essere diversi tra uomini e donne, avendo queste ultime una più elevata sensibilità all'andamento dei rapporti interpersonali e una tendenza a mangiare o dormire troppo. Diversa è anche la risposta alle terapie: le donne in età fertile risultano più sensibili agli antidepressivi che agiscono sulla serotonina.

Benché esistano cure specifiche ed efficaci – hanno ricordato gli esperti - solo il 40% delle donne depresse, a un anno dall'insorgenza del disturbo, è in trattamento (dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, 2010). Questo avviene per un irrazionale timore della "malattia mentale" e delle cure farmacologiche e psicologiche, che spesso vengono evitate anche a causa di una scarsa e distorta informazione.

Un'indagine condotta dalla commissione salute del Dipartimento per le Pari opportunità ha evidenziato che in Italia il medico di base ha difficoltà (nel 50% dei casi) a fare accettare ai propri pazienti la diagnosi di depressione e la relativa terapia e ancora di più (nel 70% dei casi) un consulto con lo specialista.

I terapeuti hanno sottolineato l’importanza di una campagna di sensibilizzazione per far conoscere i fattori di rischio specifici e per combattere la "vergogna" della depressione, aiutando milioni donne a non ammalarsi o, quando necessario, a trovare il coraggio di chiedere aiuto evitando lunghe e inutili sofferenze.

Fonte: AdnKronos