lunedì 16 settembre 2013

Disturbo da accumulo, ne soffre il 5% degli italiani

ROMA - Sepolti nelle loro case, sommersi da una enorme quantità di oggetti e cianfrusaglie che proprio non riescono a buttare: dai giornali ai barattoli, fino alla spazzatura.

In Italia da 3 a 6 persone su 100 soffrono di "Hoarding Disorder" (disturbo da accumulo, da accaparramento) un problema che coinvolge la sfera psichica e porta ad accumulare prodotti di ogni genere, nuovi o vecchi che siano.

È un comportamento che spesso viene associato al disturbo ossessivo-compulsivo, ma molti esperti lo considerano un disturbo a sé, con caratteristiche ben precise. Studi di neuroimaging hanno dimostrato che chi ne soffre presenta una variazione della conformazione del cervello.

Il problema ha una forte matrice genetica ma la comparsa di questa sindrome è legata alle esperienze di vita a cui si viene esposti.

Il “disturbo da accumulo” è invalidante non solo per chi ne è affetto, ma anche per i familiari, che in casa vengono privati dello spazio vitale e della libertà di movimento, fin quasi a non poter più svolgere le normali attività quotidiane.

Pesanti anche le ripercussioni dal punto di vista igienico, poiché l’ammasso incontrollato di oggetti facilita l’accumulo di sporcizia e impedisce di pulire adeguatamente gli ambienti. Anche per questo, l’hoarding disorder può essere causa di conflitti con le persone care e determinare il loro allontanamento.

Le cure del disturbo da accumulo possono essere efficaci quanto più il paziente è consapevole del proprio problema e accetta il percorso terapeutico.

Fonte: AdnKronos Salute